🌐 Il problema è lo strumento o l’utilizzatore? Storie Decentralizzate
🦠 Niente Covid al cinema?
Buon sabato! Cornetto, cappuccino e:
👉 Il problema è lo strumento o l’utilizzatore? Il caso di Mastodon e la decentralizzazione Social.
👉 Ma il Covid non esiste (al cinema)?
Il problema è lo strumento o l’utilizzatore? La storia decentralizzata di Mastodon
L’altro giorno ho letto questo interessante articolo di Wired che parla di Eugen Rochko, un informatico tedesco che ha creato il suo social decentralizzato, Mastodon.
Per offrire un'alternativa agli utenti che vogliono sottrarsi al capitalismo della sorveglianza
Eugen ha creato Mastodon perchè stanco dei Social tradizionali, il loro modo di gestire le conversazioni e la totale libertà di espressione che viene data a ideologie razziste, suprematiste.
La creazione di Mastodon
Decide così di creare Mastodon, il suo social decentralizzato dove lo scopo non è il profitto ma la semplice libertà da cookie, pubblicità, dove gli utenti mantengono i loro server e le loro conversazioni in maniera autonoma.
Un posto dove tantissime comunità di ritrovano per discutere dei più disparati argomenti, un social “federato” dove ogni comunità ha le proprie regole e convive con le altre.
Plot Twist
Gli ideali di liberazione di Rochko vengono però infranti poco dopo, nascono nuove comunità di stampo razzista e suprematista. Mastodon infatti non è solo per chi ha buone intenzioni, ma è un posto dove si può parlare liberamente fuori da ogni istituzione, tanto che anche il Presidente Trump è pronto a far sbarcare i suoi seguaci all’arrembaggio con il suo “server” Truth.
Le comunità “federate” sono riuscite ad arginare momentaneamente le community a stampo fascista in qualche modo, relegandole e limitandole, ma è ovvio che la decentralizzazione non risolverà un problema più grande: l’essere umano.
Quindi nonostante Eugen sognasse un social migliore, non ha fatto altro che crearne uno che sdogana ogni minimo controllo ci fosse stato prima.
Sebbene ci fossero interessi economici dietro ai vari scandali di Facebook e compagnia, c’era sempre qualcuno su cui far pressione e chiedere “una soluzione”. Con la decentralizzazione questo sparisce e con sé la “soluzione”.
Il problema non è centralizzato o decentralizzato.
Il problema non è mai lo strumento, il problema è l’utilizzatore.
Ma il Covid non esiste (al cinema)?
È da qualche tempo che penso a questo tema e ieri per caso mi sono imbattuto in una stories di Claudio Di Biagio (Non aprite Questo Tubo per chi ha visto gli albori di Youtube) che parlava del tema Covid al cinema e devo dire che ha creato molto fermento nella sua community.
Il tema in questione è il seguente:
Nonostante rarissimi casi, il cinema di oggi ha preso la posizione di non rappresentare minimamente la realtà. Film che raccontano il 2021, il 2020, il 2022, mostrano un mondo senza Covid. Sempre.
Nasce qui un interessante dibattito di dove si spinga la nostra realtà, perchè se è vero che il cinema e le serie tv raccontano finzione, esse sono ambientate nella nostra realtà che però è stata cambiata definitivamente dal Covid.
Sembra sempre di essere fuori da questa pandemia ma siamo ormai a due anni della nostra esistenza dove conviviamo con questo virus, dobbiamo arrenderci al fatto che non sia più una cosa passeggera ma che sarà qualcosa che ha segnato e segnerà definitivamente le nostre vite.
La narrazione cinematografica o televisiva comincia quindi ad uscire dalle rotaie della realtà che viviamo, creando un mondo alternativo dove tutto quello che sopportiamo ogni giorno non esiste. Un mondo dove rifugiarci da questo problema.
C’è la paura di parlare di questa situazione, c’è la paura di normalizzarla, ma forse sarebbe anche un modo per esorcizzarla.
Inoltre non ci rendiamo conto che ormai la stragrande maggioranza di noi sente una sensazione strana nel vedere film del 2021 dove persone si abbracciano tranquillamente, le mascherine non esistono, gli assembramenti sono normali, gli stadi sono pieni.
La domanda narrativamente è lecita, una volta finita questa situazione (se finirà), il Covid sarà presente? La situazione che viviamo sarà rappresentata? O butteremo tutto in un buco nero ?
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Regrets 😭
In un mondo che spinge verso una gamificazione della realtà, dove il metaverso imperversa io sono una persona che si annoia con i videogiochi open world.
Grande Giove! ⚡️
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Da prendere con le pinze, ma è interessante leggere i principi dietro il modus operandi di Ray Dalio e di Bridgewater, la quinta private company più importante degli Stati Uniti e uno dei migliori hedge fund della storia.