Beethoven compra una mela da 20kb a rate su Amazon
*giuro che in qualche modo ne parlo*
Ciao a tutti Digital Sapiens!
3 argomenti croccanti:
👉 Amazon inserisce il checkout Buy Now - Pay Later ( polemica assicurata )
👉 L’importanza di scegliere una nicchia - Apple e la musica classica
👉 Essere sostenibili può essere meno faticoso di quello che pensi - Sustainable Software Design
💰 #1 - Amazon inserisce il checkout Buy Now - Pay Later
Se mai avessimo qualche dubbio su “ l’americanità ” di Amazon ora ne abbiamo perfettamente la conferma.
Jeff Bezos già di per sè con la sua immagine è l’America.
Cappello da Texano, una risata che fa rabbrividire e un impero di miliardi e miliardi.
Ma è anche il simbolo del SOGNO AMERICANO, qualcuno che ha creduto in quello che faceva, che ha realizzato da zero e da un piccolo studio ha creato Amazon, il marketplace incontrastato del web, che fa tremare attività locali ma anche e-commerce e grandi aziende.
Il salto da SOGNO ad INCUBO però è veramente breve, in pochi anni Amazon è diventato tutto il peggio della società capitalista americana:
Sfruttamento e alienazione del personale
Consumismo e partecipazione ad emissioni senza realmente dimostrarsi deciso sulle proprie responsabilità sull’ambiente
Usare i dati dei venditori che usano la piattaforma scalzandoli con prodotti private label
Usare leve e strumenti di marketing che aumentano il consumismo ai massimi livelli
e per ultimo, ma cronologicamente e non per importanza, indebitare le persone.
A breve sarà attiva (è già in test per alcuni utenti) la possibilità di pagare a rate qualsiasi acquisto sopra i 50$.
Per alcuni molto comodo, ma per alcuni una condanna. Porterà gli acquirenti compulsivi o “Shopaholic” ad acquistare, acquistare, acquistare, acquistare…
Siamo arrivati ad un punto dove invece di diminuire l’acquisto ne stimoliamo anche in assenza del capitale per sostenerlo.
Sembra un discorso incoerente da un marketer, ma il sistema economico, il business ha un limite e questo limite è l’etica.
Ah dimenticavo, Affirm è l’azienda che darà l’infrastruttura ad Amazon per questo processo BUY NOW - PAY LATER.
🎻 #2 - L’importanza di scegliere una nicchia - Apple e Primephonic
Nicchia qui, nicchia lì, devi avere una nicchia, non sfonderai mai se parli a tutti…
Negli ultimi anni il Niche Business è diventato un mantra specialmente per chi parte in piccolo.
Io stesso ho costruito in una nicchia della nicchia una community, basata sui Giochi di Ruolo (più in particolare su Dungeons and Dragons). In punta di piedi ho trovato un’assenza totale di contenuto e ho raggiunto notevoli risultati in pochi anni e assestandomi tra i player migliori come seguito.
( Se sei un appassionato di giochi di ruolo te lo lascio qui il sito e qui Instagram )
Probabilmente è lo stesso pensiero che ha spinto i fondatori di Primephonic a costruire un’app su misura degli amanti della musica classica.
Qualche amico gli avrà detto “ ma esiste Spotify, che ci fai con un’app di musica classica? Avresti tutto il necessario lì no?”
Ebbene NO.
Per gli amanti della musica classica è sempre mancata tutta un’esperienza che Spotify non è mai stata in grado di dare e probabilmente non ha mai neanche percepito visti i numeri di una nicchia nella grandezza del gigante verde.
La maggior parte dei servizi di streaming non comprende il concetto di riprodurre un’intera sinfonia o un concerto in una playlist. Raramente qualcuno vuole soltanto un brano, ad esempio solo il primo movimento della nona sinfonia di Beethoven. Di conseguenza, la tendenza a suonare singole parti di un brano spesso priva la musica del suo contesto all’interno di un’opera.
Questa è solo una delle tante critiche alle piattaforme di streaming dedicate alla massa.
E probabilmente anche ad Apple Music che (senza avere delle cifre) decide di acquistare ed includere nei suoi servizi Primephonic, accedendo quindi ad un interessante fetta di mercato.
"La maggior parte dei nostri utenti ha più di 55 anni, è altamente istruita e relativamente benestante” ha detto il CTO di Primephonic Henrique Boregio.
Morale della favola
Sì, trova la nicchia ma ricorda sempre la cosa più importante: RISOLVI UN PROBLEMA.
🍃 #3 - Essere sostenibili può essere meno faticoso di quello che pensi - Sustainable Software Design
Smettila di mangiare carne, fa male al pianeta.
Viaggia di meno con l’aereo, fa male al pianeta.
Nel 2021 rinunciare ad alcune attività ( anche per forze esterne ) non è impossibile ma molto difficile.
Cosa succederebbe se però riuscissimo a trovare delle attività che costino meno a noi in termini di azione e maggiori guadagni al pianeta?
Questa è la domanda che si è fatto Danny van Kooten, sviluppatore di un famoso plug in di integrazione Wordpress-Mailchimp.
Con questo plug-in di van Kooten i visitatori del tuo sito, possono iscriversi alla tua lista Mailchimp con un modulo incorporato.
Ogni volta che qualcuno visita la pagina che contiene il form, un server deve inviare parte del codice di van Kooten al proprio browser.
L'invio di dati a un browser consuma energia; meno codice invii, meno energia usi.
F A C I L E.
Van Kooten quindi ha lavorato sul suo plug-in diminuendone la grandezza dei dati di invio di 20kb.
Pochi? Sì.
Ma per 2 milioni di siti, una stima approssimativa ci dice che ha ridotto le sue emissioni di 59.000 kg di Co2, l'equivalente di un volo da New York ad Amsterdam e ritorno 85 volte.
Io ho già parlato in un video su Youtube di ciò faccio io seguendo (senza saperlo) la filosofia di van Kooten ( VIDEO: Quanto inquina una mail? )
Fermati quindi un attimo, respira e pensa: posso trasformare un’azione quotidiana in qualcosa a minor patto ambientale?
Qui se volete approfondire la storia di van Kooten!
*immagine assente per diminuire l’impatto*
Chips e Noccioline
La Harley Davidson ha coperto qualche tempo fa il suono delle sue moto con copyright.
Il sound branding è sempre stato argomento molto interessante, ancor di più in vista dell’esplosione dell’audio e del podcast.
Come fa Netflix? Tadan, Tudun, Tudum…
Ci tolgono il dubio creando il primo global fan event con il nome di TUDUM.
Grande Giove!
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Libro Consigliato
Lo Stato Innovatore - di Mariana Mazzuccato
Apple, Microsoft, Tesla e chi più ne ha più ne metta. Nei testi si loda quasi sempre l’innovazione delle aziende private, senza prendere in considerazione il ruolo dello Stato in queste dinamiche. Mariana Mazzuccato smonta un po’ di miti. Il libro è del 2014 ma sempre attuale e da far leggere a qualche politico.