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💔 Cuori spezzati da Patagonia
Stamattina su LinkedIn
di LetMeTellIt ha condiviso questo articolo su Patagonia che mi ha spezzato il cuore, definitivamente.L’articolo in breve:
“Patagonia, un marchio di abbigliamento che dice di essere il più sostenibile al mondo, di avere una missione fortissima sulla sostenibilità tanto da aver devoluto delle quote a una no profit per la salvaguardia del pianeta, produce i suoi capi in paesi con bassi salari, nelle stesse fabbriche di brand di fast-fashion come Primark e Zara.
Secondo un'indagine di Follow the Money in una fabbrica fornitrice di Patagonia in Sri Lanka, i lavoratori sperimentano un alto carico di lavoro e subiscono molestie da parte dei manager.
Nonostante Patagonia miri a pagare a tutti i lavoratori un "salario dignitoso" entro il 2025, attualmente ciò avviene solo nel 40% delle fabbriche.
Un fornitore recentemente approvato in Sri Lanka paga i suoi dipendenti solo un quarto del salario dignitoso. Patagonia sostiene di non avere alcuna autorità sulle retribuzioni dei lavoratori tessili, in quanto non sono in alcun modo i loro datori di lavoro.”
Ecco, io non dico che ci avevo creduto, ma ci speravo che la moda e il fashion potesse essere sostenibile. Purtroppo devo arrendermi al fatto che non è così e che è un mercato che è destinato a distruggere le persone e il pianeta, per il nostro puro ego capitalista, per un desiderio creato dal marketing.
Io da tempo cerco di acquistare il meno possibile, unica scelta in un mondo di brand non sostenibili.
Qui sento di dover fare una minuscola parte, se riuscissi a far riflettere anche solo una persona nel comprare il 10% in meno di quello che fa solitamente sarebbe per me una grande vittoria.
Trovate qui di seguito una serie di contenuti che spiegano l’insostenibilità della moda:
Non voglio fare il santone, faccio quello posso nel mio piccolo, e sono convinto che tutti i soldi che girano nel fashion non potranno mai sparire da un momento all’altro. Non ci resta che comprare meno, in maniera più responsabile, riutilizzare, regalare.
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Grazie e ciao da un cuore spezzato.
Post Scriptum
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