Marketing da Star(k): Cosa ci portiamo a casa dai successi Marvel?
C'è anche Winnie-the-Pooh e un ASMR
Domani finiscono le ferie:
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Marketing: Cosa può insegnarci l’Universo Marvel?
Come ho scritto nell’ultima newsletter che trovi qui a Dicembre mi sono regalato per le vacanze di Natale un mese di Disney+. Questo mi ha permesso di recuperare un po’ di lavori Marvel che avevo completamente perso, visto che non sono mai stato un grande fan di Iron Man ed Avengers.
Il primo tassello è stato Black Widow che mi ha fatto appassionare al personaggio di Natasha Romanov, poi Doctor Strange e di seguito Ant-Man, film essenziali per comprendere Infinity War ed Endgame.
Da profano non avevo mai capito quanto veramente l’universo Marvel fosse complesso e completo, intrigante. Riuscire a comprendere l’universo ora mi ha reso molto più fan di prima perchè oltre ad essere una grande prova narrativa lo è anche di Marketing!
Ne approfitto quindi per fare una lista personale di cosette che molti dovrebbero capire e implementare nella loro strategia di Marketing.
P.s. tra l’altro la Marvel si è reinventata prima del collasso.
Utilizzare diversi angoli, diversi punti di vista per ogni possibile cliente
Ogni singolo eroe dell’universo Marvel è lo specchio di un personaggio umano, una persona definita:
Black Panther, la rivalsa delle lotte razziali e non solo.
Iron Man, gli amanti della tecnologia, dell’innovazione.
Thor, gli appassionati del fantasy e delle leggende.
Doctor Strange, per chi crede negli equilibri dell’universo.
Ant-Man, per i Nerd della fisica.
Vedova Nera, per la lotta femminile.
(basta non mi metto a nominarli tutti)
Tutti si uniscono in un solo cosmo come nella vita reale, sotto una stessa linea temporale (la vita).
Questo è sicuramente un insegnamento nelle strategie di Marketing, quello di andare a scoprire ogni singola buyer persona (sì perché ce ne sono più di una) e dobbiamo scavare nei loro bisogni.
Un prodotto non ha mai un solo utilizzatore, un solo scopo.
Trova nuovi angoli di attacco e congiungili sotto un solo nome (il prodotto o il servizio).
Facciamo un esempio, sei un panettiere e ti rivolgi a tutti ma ognuno avrà bisogno di te in un suo personale modo.
C’è il ragazzo che deve farsi il panino, la nonna che deve comprare “il pane quello buono per la scarpetta”, il buongustaio che prende quel pane per la zuppa di pesce o il salutista che vuole il pane ai 5 cereali integrale con farine di kamut.
Tutti i tuoi clienti convivono nello stesso universo ma hanno bisogni diversi e devi parlare con tutti loro, rispondere ai loro bisogni.
La Coerenza è importante
La sfida più difficile per l’universo Marvel è sicuramente rimanere coerente, non creare buchi, avere delle regole precise che vengono seguite.
Allo stesso modo anche noi dobbiamo mantenere una coerenza nella nostra comunicazione.
Se non abbiamo mai fatto “i meme alla Taffo” non avrà senso farne se fuori dalla nostra strategia, ok osare ma sempre sotto la guida di obiettivi e strategia.
Utilizza un vocabolario, uno stile di scrittura, un modo di parlare tuo e parla con tutti gli interlocutori in modo appropriato, il che non vuol dire “Yo fratello” quando parli ai giovani e incravattarsi con i più attempati.
La coerenza ti permette di essere sempre compreso, senza dover spiegare sempre il contesto.
All’uscita di Ant-Man nessuno ha dovuto spiegare il background, dove si svolgeva la vicenda, nonostante ti catapultasse nel mondo quantico, le regole del gioco e della realtà erano comunque già tutte scritte.
Costruire un brand paga nel lungo periodo
Il primo Iron Man era un buon film, ma se avessero continuato solo a fare Iron Man 2, Iron Man 3, 4, 5… cosa avrebbe creato la Marvel? Nulla! Si sarebbe limitata a fare film di personaggi datati sperando che il successivo sequel non facesse flop e chiudere una serie. Ha creato molto di più, ha creato un brand, ha creato fiducia che va oltre il singolo personaggio che può TRANQUILLAMENTE FLOPPARE ma non intaccare il lavoro che si è fatto.
Costruire un brand non vuol dire mettere un logo, ma dare vita ad una narrazione della nostra azienda.
Costruire un brand vuol dire dare valore alle nostre attività, ai nostri prodotti e dargli il giusto risalto, e non è una questione solo di racconti, scritte e immagini, è una questione molto più ampia che contempla tutta l’organizzazione.
La qualità, il customer care, il nurturing, il design, la logistica, la comunicazione sono tutte attività che creano il tuo brand e anche se molti faticano a crederci sono anche Marketing.
Molte aziende pensano che per costruire un brand basti “rifarsi il look”, bhe spoiler: non è così.
Costruire un brand vuol dire investire in immobilizzazioni immateriali, costruire una solido palazzo dove tutti i tuoi clienti vogliono accedere. I frutti di questo investimento si vedono in anni, se non decenni, a maggior ragione ora che il mercato è diventato competitivo e molte aziende hanno imparato benissimo come lavorare sul brand.
Un esempio? NEN, un provider di Luce & Gas, un settore vecchio e odiato come la morte. Come ha fatto NEN ad emergere? Creando un Brand, dando nuovi valori, con la giusta comunicazione, con la giusta piattaforma, nella giusta formula e servizi collegati.
Citando gli Ac/Dc:
It’s a long way to the top (IF you wanna Rock ‘n’ Roll!) ( 🎵 )
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Vi consiglio questo articolo pieno zeppo di nozioni e fonti da cui poter attingere per avere una buona panoramica della rivoluzione del web 3.0.
Vi aiuterà a capire un po’ di slang e di parole utilizzate con un piccolo glossario, inoltre vi mostrerà come si muove la community e quanto di diverso dal web come lo concepiamo oggi sta nascendo.
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