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⛵️ 5 insegnamenti da “La regata del secolo”
Su Netflix ho visto un interessantissimo documentario della serie “Untold” dedicato all’America’s Cup del 1983.
L’America’s Cup è uno dei trofei più antichi e famosi al mondo in ambito velistico che ha visto il totale dominio statunitense per 132 anni.
Si tratta di una serie di regate tra soli due yacht che gareggiano uno contro l'altro (questa modalità è detta match race).
Le due imbarcazioni appartengono a due Yacht Club differenti, una rappresentante il detentore del trofeo (defender) e l'altra uno yacht club sfidante (challenger); quest'ultimo è a sua volta designato attraverso una serie di regate tra vari contendenti.
Per più di 132 anni gli USA hanno dominato la disciplina difendendo egregiamente il titolo ma nel 1983 l’Australia II, team australiano capitanato da John Bertrand “rompe” la storia vincendo in maniera incredibile la competizione.
Invitandovi a godervi questo fantastico documentario vi elenco 5 piccoli insegnamenti che ho estrapolato da quella che è chiamata “ LA REGATA DEL SECOLO”.
1. Impara dai migliori
Per prepararsi a queste competizioni John Bertrand, capitano dell’Australia II, ha studiato ingegneria navale negli Stati Uniti, per carpire i segreti e la mentalità che c’erano dietro ai propri avversari. Doveva capire il PERCHE’ di quel successo.
Il tuo avversario, il tuo competitor, soprattutto se ha raggiunto dei traguardi è il primo che devi studiare. Il modo più semplice per vincere è copiare e migliorare una o più variabili decisive, farle meglio!
Prima di trovare queste variabili decisive John Bertrand ha perso 3 volte l’America’s Cup molto malamente, e diciamo che partecipare ad una regata del genere non è definibile come “poco costoso”.
2. La tecnica è nulla senza la mentalità e la personalità
Una di queste variabili, dice Bertrand, era senza dubbio la mentalità. Gli Stati Uniti avevano senza dubbio una mentalità vincente, una mentalità intrinseca nella loro cultura che li portava a voler spiccare ad ogni costo sugli altri ed irrimediabilmente a dare tutti sé stessi portando risultati strabilianti.
Storicamente la società australiana invece viene definita da Bertrand affetta da una “Sindrome del papavero alto”, in cui si tende a screditare chi emerge e osa, piuttosto che sostenerlo e idolatrarlo (come nella società americana).
Vi ricorda qualcosa? Anche in Italia questa mentalità è molto radicata: conformismo e stai nel tuo, chi te lo fa fare.
Per ovviare a questo problema culturale del proprio equipaggio Bertrand ha analizzato a priori con dei test psicologici il proprio equipaggio, per poi aiutarli in un vero e proprio percorso di consapevolezza verso la vittoria.
È appassionante vedere il lavoro che Bertrand ha fatto sulla mentalità e la personalità dell’equipaggio dell’Australia II.
3. Abbi il coraggio di osare
Una figura che mi ha totalmente appassionato nel team dell’Australia II è stato sicuramente Ben Lexcen, il designer che ha riscritto la storia della navigazione.
Il NY Yacht Club aveva a disposizione un team di decine di ingegneri navali pronti a creare e modellare la potentissima Liberty americana, l’Australia II invece: solo Ben Lexcen.
La mente di Ben è riuscita a sviluppare da solo (e con molti test) qualcosa che rompeva totalmente gli schemi che ha segnato la storia della navigazione, della regata e ha marchiato a fuoco un segno sul successo australiano sull’America’s Cup.
Questa che potete vedere qui sotto è la sostanziale differenza delle chiglie fino ad allora ritenute migliori (immagine sopra) e la chiglia alata di Ben Lexcen.
In moltissimi hanno nutrito dubbi sulla funzionalità della sua idea, ma Ben ha creduto nella sua idea e ha saputo venderla in maniera egregia a chi poi quella costruzione doveva farla a suon di dollari australiani, il magnate Adam Bondi.
Questa tipologia di chiglia volava sull’acqua, conferendo all’Australia II un notevole vantaggio rispetto alla comunque modernissima Liberty, e tutto questo grazie al coraggio di Lexcen.
4. Proteggi il tuo vantaggio
Questo vantaggio ingegneristico però è rimasto tale perché il team dell’Australia II ha saputo riconoscere l’importanza di quella variabile ed è riuscito a mantenerlo segreto fino alla fine della competizione, momento della rivelazione.
A volte quando facciamo un lavoro molto impegnativo, o raggiungiamo un grande traguardo, sentiamo la necessità di sbandierarlo per ricevere una bella botta di dopamina che l’approvazione degli altri ci regala.
Saper aspettare il momento giusto per prendersi gli applausi è importante, soprattutto se quello strumento/competenza ti dà un ottimo vantaggio.
5. Impara dagli errori e migliora
Dennis Conner, capitano e skipper del NY Yacht Club, è stato uno dei migliori velisti della storia, eppure fu il primo sconfitto dopo più 130 anni di vittorie consecutive per gli USA nell’America’s Cup.
Questo lo ha portato ad essere allontanato dallo Yacht Club di NY, non lo demoralizzò e anzi, nella competizione successiva, apprese dai propri sbagli e migliorò a tal punto da riconquistare il titolo a Perth in Australia.
Dennis Conner è riconosciuto come l’uomo che ha portato la regata ad un livello sportivo professionistico.
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